Tre i dottorandi e quattro gli assegnisti coordinati dalla professoressa Letizia Bindi.
Si è tenuta mercoledì 19 giugno 2024 la prima giornata dipartimentale organizzata dal Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione dell’Università degli Studi del Molise. Tanti i ricercatori, che insieme ai loro coordinatori, hanno presentato le proprie ricerche e i lavori che stanno portando avanti.
La giornata è stata aperta dalla Direttrice del Dipartimento Susef, la professoressa Giuliana Fiorentino, coadiuvata dal professor Roberto Parisi, Delegato alla Ricerca
Il primo intervento è stato quello della dottoranda Antonella Mancini, appartenente al 39° ciclo di dottorato, la cui ricerca è “Patrimoni bioculturali e rigenerazione territoriale nelle aree appenniniche. Antropologia delle aree interne, public engagement e nuove metodologie della ricerca”. Il progetto ha l’obiettivo di concorrere allo studio delle pratiche di rigenerazione locale, indagarne l’impatto, in alcuni casi orientarne le azioni o le forme di verifica mediante processi di public engagement e nuove metodologie della ricerca a favore della comunità e del suo patrimonio culturale, attraverso azioni di progettazione condivisa. A seguire la dottoranda Barbara Mercurio, 37° ciclo, con la ricerca “Territori di prossimità. Processi partecipativi di rigenerazione, cittadinanza attiva e servizi fondamentali”. Il progetto, traendo ispirazione dall’espressione “territori di prossimità”, intende studiare le forme di cittadinanza attiva che si manifestano all’interno del
territorio, al fine di facilitare processi rigenerativi che possano riformulare gli spazi e le distanze rendendo i luoghi del Fortore “prossimi” per tutta la sua popolazione. E’ stato poi il turno del dottorando Jacopo Trivisonno, 38° ciclo, con una ricerca dal titolo “Patrimoni immateriali. Percorsi bioculturali e rigenerazione territoriale delle aree interne”. Il progetto si focalizza sull’acqua in quanto patrimonio bioculturale e oggetto di determinate politiche di gestione e di distribuzione. Queste due dimensioni dell’elemento vengono messe in connessione attraverso l’analisi antropologica, ponendo in risalto il ruolo che le comunità rivestono nel relazionarsi con l’acqua
e con le politiche di governance del territorio.
Tra gli assegnisti invece, coordinati sempre dalla professoressa Letizia Bindi, il dottor Gianfranco Spitilli con la ricerca “Le coesistenze interspecie e il dibattito sui grandi predatori e gli animali selvatici nelle aree protette” L’intento del progetto è monitorare e interpretare criticamente i dibattiti e i diversi posizionamenti in campo che si sviluppano in merito ai temi delle coesistenze interspecifiche e alle diverse forme di insediamento delle comunità rurali, attraverso l’approfondimento delle molteplici frizioni che caratterizzano le relazioni tra comunità umane, specie domestiche e selvatiche e biodiversità coltivata. La dottoressa Marcella Tamburello ha presentato la ricerca “Il dibattito sulle fonti rinnovabili nel quadro della transizione energetica: narrazioni, posizionamenti, movimenti”, Il progetto intende produrre un’analisi critica delle energie rinnovabili e delle dinamiche di costruzione dei processi partecipativi. Si prendono in esame le modalità, spesso attraversate da plurime frizioni, in cui gli enti e i privati interagiscono negli ambiti di produzione delle energie rinnovabili, al fine di comprendere in che modo l’energia, oggi, rappresenti un campo ambivalente di definizione delle identità locali, di appartenenza e anche di antagonismi. La dottoressa Michela Buonvino ha presentato la ricerca dal titolo “Centro di (ri)Generazione: Lavoro culturale, creatività e patrimoni bioculturali tra comunità locale e governance”. Il progetto mira a valorizzare il potenziale del lavoro a base culturale, in particolare delle cosiddette imprese creative, nei processi di sviluppo locale sostenibile e di rigenerazione delle aree interne, sostenendo l’attivazione di economie virtuose, incentivando la sperimentazione di modalità innovative di riabitare le aree rurali e promuovendo processi di presa in carico dei patrimoni bioculturali da parte delle comunità locali. Infine, la dottoressa Luciana Petrocelli ha parlato della ricerca “Centro di (ri)Generazione: Innovazione sociale, inclusività, partecipazione”. Il progetto intende riflettere sui nuovi immaginari collettivi di società innovativa che si producono all’interno del funzionamento di una cittadinanza attiva. Il progetto prevede lo studio dei sistemi di rappresentazioni collettive relativi alla percezione dei luoghi abitati, delle forme di appartenenza ed espressione della cittadinanza attiva, comprese le forme di inclusione della popolazione di origine esterna e i processi di integrazione dei migranti, siano essi ospiti sopraggiunti nel quadro di processi di accoglienza e asilo che cittadini ritornanti o nuovi abitanti.