Cerealia

Cerealia Festival XII Edizione. Sowing the future: food education and environmental awareness of the young generation

Il festival Cerealia, nella sua dodicesima edizione giunge in Molise presso l’Università degli Studi del Molise grazie all’iniziativa del Centro di Ricerca BIOCULT, promuovendo la condivisione delle sfide comuni a livello di cluster regionali tra i popoli che si affacciano sul mare nostrum, stimolando lo sviluppo di modelli sostenibili di economia circolare e sposando i 17 SDGs dell’Agenda 2030 delle NU, con un approccio partecipativo dal basso, che valorizza le istanze e le competenze della società civile, nel rispetto e salvaguardia dell’ecosistema mediterraneo. Cerealia è il festival di tutti i cereali, della loro storia, del loro valore nel presente. La manifestazione si è svolta attraverso una serie di appuntamenti nelle diverse regioni e vuole essere, non solo un momento di rievocazione storica, ma anche d’interscambio culturale, affrontando così tematiche quali l’alimentazione, l’ambiente, l’economia, il territorio e la dimensione sociale, presentate nel variegato contesto attuale che caratterizza il mondo dei cereali.  Anche alla luce del rilevante valore nutritivo, sociale ed economico dei cereali, Cerealia vuole diffondere la conoscenza e la coscienza dell’importanza della terra e delle culture autoctone, riallacciare legami tra territorio di produzione e tavola dei consumatori, riscoprendo usi e costumi antichi fondati sul rispetto della terra e dei suoi frutti. In questo senso il Centro Biocult ha inteso rileggere l’immagine del “ruralissimo Molise” che vincolò, negli anni Trenta, questa regione, come molte altre del centro-meridione italiano, alla cerealicoltura come scelta di sviluppo agrario deciso dall’alto, veicolando consumi e scelte alimentari che allontanarono le popolazioni dalle varietà tradizionali tipiche delle loro terre, in favore di varietà e prodotti più standardizzati. Col tempo questa scelta, consolidata dall’approccio produttivista della prima PAC, ha determinato la perdita di biodiversità e di varietà alimentare, determinando in alcuni casi anche gravi conseguenze per il benessere della cittadinanza. Oggi, attraverso un movimento di riscoperta della importanza della biodiversità e delle potenzialità di alcune varietà antiche e di riscoperta, contro le “monocolture della mente”, il festival e il Centro hanno voluto contribuire a fare delle aree rurali molisane un laboratorio di nuove modalità di autorganizzazione della cittadinanza alimentare e di innovazione socio-economica basata su responsabilità e partecipazione. Ne deriva un interessante intreccio di competenze scientifiche, di saperi e pratiche patrimoniali, di nuovo comunitarismo e recupero delle tradizioni e vocazioni locali, di produzione responsabile dischiudendo a una possibile rilettura delle campagne come aree meno fragili e più dinamiche di quanto una facile dicotomia tardo-moderna le abbia pensate fino ad oggi. Gli appuntamenti del 5-6 ottobre 2022 e quello conclusivo del 27 ottobre che si sono svolti presso la sede di Campobasso dell’Università degli Studi del Molise hanno coinvolto molti studiosi, ed in particolare rinnovato e consolidato le collaborazioni (ad esempio con Elizabeth Jimenz dell’università Mayor de San Andres) nate con la rete dei progetti che in questo quadriennio il Centro ha promosso nella regione.